L’identità di accompagnamento è un sussidio economico che viene riconosciuto dall’INPS a persone che non sono autosufficienti nella vita quotidiana. Vediamo quando i malati oncologici possono rientrare in questa categoria.
Chi ne ha diritto
Nello specifico l’indennità di accompagnamento può essere richiesta da malati che rispondono ai seguenti requisiti:
- riconoscimento di totale inabilità (100%);
- impossibilità di camminare o di svolgere autonomamente le attività quotidiane senza un’assistenza continua;
- avere la cittadinanza italiana;
- per i cittadini stranieri comunitari essere iscritti all’anagrafe del Comune di residenza;
- per i cittadini stranieri extracomunitari essere in possesso di un permesso di soggiorno di almeno un anno Non ci sono limiti di età per l’ottenimento, le uniche esclusioni riguardano:
- invalidi chi siano ricoverati gratuitamente presso una struttura ospedaliera per più di 30 giorni
- invalidi che percepiscano già una indennità simile per altri motivi. E’ però compatibile con pensioni di inabilità o le indennità di accompagnamento per i ciechi totali o parziali.
Come ottenerla in tre semplici step
1) Richiedere al proprio medico di base per ottenere il certificato medico introduttivo
2) Ottenere il certificato e il codice identificativo sopra riportato, necessario per la presentazione della domanda
3) Presentare la domanda on-line dal portale INPS o tramite i servizi offerti dai patronati.
In cosa consiste
È un’indennità mensile (nel 2020 di circa 520 €) che viene corrisposta per 12 mesi al soggetto richiedente a partire dal mese successivo rispetto a quello dell’avvenuta approvazione della richiesta. Il suo scopo è infatti quello di essere un supporto economico per il malato e per i caregiver in modo da poter sostenere le necessità di cura e assistenza domiciliare.